Emergenza Ucraina | MSF Italia

2022-10-09 15:43:41 By : Ms. Natelie Huang

Lo scorso 24 febbraio è scoppiata la guerra alle porte dell’Europa: la Russia invade l’Ucraina con conseguenze umanitarie devastanti sulla popolazione civile.

Dall’inizio dei combattimenti in tutto il paese, le nostre équipe hanno lavorato 24 ore su 24 per adattare l’intervento ai nuovi bisogni urgenti. Siamo impegnati in una corsa contro il tempo per far arrivare forniture mediche dove necessario, come abbiamo fatto a Mariupol e Kiev.

Siamo anche nei paesi limitrofi (Polonia, Ungheria, Moldavia, Slovacchia, Bielorussia e Russia) per assistere i rifugiati con le nostre cliniche mobili.

Di seguito gli ultimi aggiornamenti dai nostri team sul campo.

16 maggio 2022 – La dott.ssa Yuzvak è l’unico medico a non aver mai smesso di lavorare a Hostomel. Avrebbe innumerevoli motivi per abbattersi, o quantomeno ragioni per riposare, ma lo slancio verso i suoi pazienti continua ad animarla incredibilmente.

Durante l’occupazione, quando i soldati hanno preso possesso della clinica, curavo i pazienti a casa mia e i vicini portavano le medicine. Siamo andati avanti con quello che avevamo”.   

26 aprile 2022- In un contesto che cambia velocemente anche l’intervento umanitario si deve adattare e reinventare: a bordo del treno che abbiamo trasformato in una clinica d’urgenza, si muovono e si incontrano vite e storie che ci racconta Maurizio Debanne, responsabile per la comunicazione nel paese.

Dal treno “gentile e pieno di umanità” – come lo ha descritto una paziente – c’è chi scende in barella, chi con la sedia a rotelle, chi con le stampelle. Sui loro corpi le ferite provocate dalle esplosioni o dal crollo degli edifici. Dal finestrino hanno visto passare un paese intero e il dramma che oggi lo ha colpito. Ma i bambini non guardano fuori. Seppur molto piccoli conoscono bene la tragedia e sembrano volerla lasciare in disparte almeno per il tempo del viaggio, preoccupandosi piuttosto di rendere accogliente il loro posto letto nel vagone con giochi e peluches.

15 aprile 2022 – A Kharkiv, i nostri team offrono giorno e notte assistenza sanitaria di base e di salute mentale in diverse stazioni della metropolitana, dove si è rifugiato chi è rimasto per scampare ai continui bombardamenti in una città ormai svuotata.

Attraverso ambulatori itineranti, abbiamo effettuato finora 510 consultazioni mediche soprattutto a persone anziane o in un difficile stato di salute, per infezioni delle vie respiratorie, ipertensione ma anche per le conseguenze legate alla vita nella metropolitana come lo stress psicologico in particolare di adolescenti e bambini.

14 aprile 2022 – Vi portiamo all’interno del treno che abbiamo trasformato in clinica d’urgenza e che da qualche settimana sta trasferendo pazienti dalla zona est dell’Ucraina a ospedali più sicuri e lontano dalle linee del fronte nell’ovest del paese.

11 aprile 2022 – Tra il 9 e il 10 aprile, il nostro treno adibito a clinica, in collaborazione con le ferrovie ucraine e il Ministero della Salute, ha completato il quarto trasferimento medico di 48 pazienti, provenienti da ospedali vicini alla linea del fronte nelle aree orientali del paese colpite dal conflitto.

Continueremo ad usare questo treno medicalizzato per rispondere alle richieste degli ospedali ucraini dell’est di evacuare i pazienti vulnerabili verso zone sicure nella parte ovest del paese, lontane dai fronti più attivi della guerra. Finora abbiamo evacuato 114 pazienti in quattro trasferimenti effettuati tra il 31 marzo e il 10 aprile.

11 aprile 2022 – Abbiamo avviato in Italia un intervento per offrire supporto alla popolazione in fuga dal conflitto in Ucraina, fornendo prima assistenza psicologica, orientamento sociosanitario e informazioni sull’accesso alle cure.

In supporto ad una rete di realtà territoriali impegnate nell’accoglienza quali ARCI, Caritas e Refugees Welcome Italia, e in coordinamento con Regioni, protezione civile e le istituzioni sanitarie italiane.

Il nostro intervento è partito a Milano, Roma e Trieste e sarà attivato nei prossimi giorni anche a Napoli.

🔴Inorriditi dalle orribili notizie sul bombardamento della stazione ferroviaria di #Kramatorsk Ieri il nostro treno/clinica era lì per evacuare 57 pazienti. Siamo partiti appena in tempo per trasferire 17 pazienti negli ospedali di Dnipro, uno a Kiev e 39 a Leopoli.#Ukraine️ pic.twitter.com/Kb6kIHUO7L

— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) April 8, 2022

7 aprile 2022 – Da oltre un mese siamo impegnati in Ucraina, dove eravamo già presenti con i nostri progetti regolari, per portare soccorso medico umanitario alle vittime dirette e indirette del conflitto che ha colpito il paese.

Ecco alcuni dati aggiornati sul nostro intervento:

È successo ieri intorno alle 15.30 mentre il nostro team era a Mykolaiv per incontrare le autorità sanitarie locali e regionali. Il nostro staff è riuscito a mettersi al riparo e non è rimasto ferito.

Bombardare un’area così vasta in un quartiere residenziale, a metà pomeriggio, non può che causare vittime civili e colpire edifici pubblici. Negli ultimi due giorni, tre ospedali di Mykolaiv sono stati colpiti da attacchi aerei. Oltre agli attacchi di ieri, il 3 aprile è stato colpito anche l’ospedale n. 5, situato nel sud della città. Ospedali, pazienti e personale medico devono assolutamente essere risparmiati dagli attacchi”. Michel-Olivier Lacharité Capo missione di MSF in Ucraina

In collaborazione con le ferrovie ucraine e il Ministero della salute, abbiamo allestito il primo treno adibito a clinica d’urgenza per il trasferimento di pazienti in condizioni gravi ma stabili da un ospedale di Zaporizhzhia ai principali ospedali di riferimento di Leopoli, dove potranno ricevere cure specializzate lontano dalla linea del fronte.

La toccante testimonianza del nostro operatore Sasha, che è nato e ha lavorato con MSF a Mariupol.

La vita era bella a Mariupol. Non ci aspettavamo l’inferno, nessuno immaginava potesse scoppiare una guerra. Quando sono iniziati i bombardamenti abbiamo capito che il mondo che conoscevamo aveva smesso di esistere”. Sasha Operatore Umanitario MSF

Quali sono le prospettive future del conflitto? Come alleviare le sofferenze e i bisogni della popolazione civile con una adeguata risposta umanitaria?

Il 24 marzo dalle ore 17.00 ne parliamo con

Duccio Staderini: operatore umanitario MSF Silvio Pons: professore di Storia Contemporanea presso l’Università Normale di Pisa Modera: Monica Perosino, giornalista de La Stampa

21 marzo 2022 – Siamo a Palanca, al confine tra Moldavia e Ucraina.

MSF è qui in Moldavia per fornire la prima assistenza ai rifugiati. Le nostre attività hanno due componenti: la componente principale riguarda la salute mentale. Qui abbiamo la possibilità di offrire un po’ di rassicurazione, un aiuto umano a chi ha disturbi come attacchi d’ansia legati alle esperienze vissute. Abbiamo poi un presidio medico sul posto. I nostri container sono pronti per fornire cure e dare l’assistenza adeguata a chi ha bisogno, come nel caso di malattie croniche, asma o insufficienza cardiaca”. Axel Andolfo Medico MSF

Una nostra équipe chirurgica ha fornito formazione su come gestire un afflusso di massa di feriti e come curare ferite di guerra allo staff dell’ospedale pediatrico di Okhmatdyt, una delle strutture più grandi del centro di Kiev che conta 750 posti letto. Durante l’intervento, un chirurgo di MSF con esperienza in chirurgia di guerra ha prestato assistenza in sala operatoria.

La maggior parte dei chirurghi della struttura sono specialisti ma non ci sono chirurghi di guerra, per questo non hanno esperienza nel trattare ferite da proiettile o da schegge, per evitare infezioni e garantire che si rimarginino in modo appropriato” Anja Wolz Coordinatrice di MSF per l’emergenza in Ucraina.

Tra i coprifuoco, le frequenti sirene d’allarme, la necessità dello staff di rifugiarsi nei bunker e la difficoltà di recarsi in ospedale, il numero dei dipendenti dell’ospedale si è ridotto da 2.000 a 200 unità. La struttura ha dimesso o trasferito altrove la maggior parte dei pazienti e il personale si sta preparando a trattare feriti con traumi.

La situazione è molto difficile. Ci sono spari e bombardamenti continui. Per questo il nostro intervento si adatta alle condizioni di sicurezza” Tomàs Bendl Responsabile comunicazione in Ucraina

Ecco alcune delle strutture che stiamo supportando:

Ogni giorno riceviamo richieste di supporto dagli ospedali in Ucraina, ma sta diventando una corsa contro il tempo far arrivare gli aiuti prima che villaggi e città vengano circondati militarmente” Anja Wolz Coordinatrice MSF a Leopoli

Non sappiamo quanto manchi prima che Kiev resti isolata. Il nostro obiettivo adesso è portare le giuste forniture mediche dove servono, in grandi quantità e il più rapidamente possibile.

Sono arrivato alla frontiera tra Ungheria e Ucraina il 25 febbraio. La linea di confine che divide questi due paesi è diventata un luogo di scene strazianti: famiglie spezzate, padri che accompagnano moglie e figli al confine e li salutano perché costretti a restare in Ucraina.

Il racconto di Duccio Staderini, Coordinatore dell’Emergenza per MSF in Ungheria.

Due cliniche mobili sono pronte per l’intervento in Ucraina. Il nostro obiettivo iniziale è quello di arrivare al confine con la Polonia perché le persone hanno bisogno di assistenza dopo aver fatto anche 50 chilometri di coda per attraversare la frontiera. Dobbiamo essere rapidi per fornire aiuto e assistenza a chi ne ha più bisogno”. Thomas Marchese Responsabile della logistica MSF

10 marzo 2022 – Siamo inorriditi dall’attacco all’ospedale, compreso il reparto di maternità, di Mariupol. Anche se non possiamo confermare che si sia trattato di un attacco mirato, sappiamo dal nostro staff che case e strutture ospedaliere sono state danneggiate durante i combattimenti degli ultimi giorni.

8 marzo 2022 – Un nostro team è appena rientrato da Odessa, città portuale nel sud dell’Ucraina, dove si è recato per pianificare una possibile risposta all’emergenza.

Carla Melki, coordinatrice dell’emergenza di MSF ora rientrata in Moldavia, spiega i bisogni umanitari delle persone in città, il nostro intervento e i progetti futuri.

7 marzo 2022 – Nei giorni scorsi siamo riusciti a entrare in contatto con alcuni colleghi a Mariupol, in Ucraina.

Grazie alla telefonata con uno di loro, abbiamo scoperto le terribili condizioni in cui i civili ancora bloccati in città sono costretti a vivere. In mezzo alla distruzione causata dai bombardamenti, le persone vivono senza acqua, senza elettricità e senza la possibilità di comunicare via telefono. Anche il cibo e i farmaci iniziano a sparire.

6 marzo 2022 – Ieri pomeriggio siamo riusciti a far arrivare in Ucraina tre camion carichi di 120 m³ di forniture mediche. Sono state scaricate in un magazzino a Leopoli e poi inviate a Kiev su un treno. Abbiamo scelto il treno per ragioni di velocità e per il grosso volume del carico.

Queste forniture mediche verranno distribuite agli ospedali di Kiev e di altre città che ne hanno più bisogno per curare i feriti di guerra. Christopher Stokes coordinatore Emergenza MSF in Ucraina

5 marzo 2022 – È fondamentale che l’opportunità di fuggire da aree di guerra non sia garantita ai civili saltuariamente e per un tempo limitato. Chiediamo che tutte le forze militari coinvolte nella guerra in Ucraina prendano tutte le precauzioni per evitare sempre il ferimento di civili. A chi vuole scappare devono essere urgentemente assicurate vie di fuga sicure da Mariupol e da tutte le zone colpite dalla guerra in Ucraina.

5 marzo 2022 – La città di Mariupol è tra le aree al momento pesantemente colpite dalla guerra in Ucraina. Diversi membri del nostro staff sono ancora nei rifugi in città con le loro famiglie. Le condizioni che ci hanno descritto sono terribili.

“Abbiamo cercato di prendere l’acqua nei punti di distribuzione ma la coda era enorme. Volevamo anche avere del pane ma non sono chiari gli orari e i luoghi di distribuzione.“ Staff #MSF in #Mariupol#ucraina #UkraineRussianWar

— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) March 5, 2022

In questo momento sono a Leopoli, dove ci siamo trasferiti dall’inizio del conflitto. Stavamo portando avanti le nostre attività mediche nella parte orientale del paese dove siamo presenti dal 2015. Nessuno di noi poteva prevedere questi drammatici sviluppi con attacchi in diversi luoghi. Non sappiamo qual è la cifra esatta del numero di feriti. Alcuni ospedali hanno riportato decine di feriti, altri centinaia. Con alcune aree abbiamo perso i contatti. In molte zone non c’è luce né gas, quindi non è possibile riscaldare gli edifici con temperature che scendono sotto lo zero di notte. Quando è iniziato il conflitto, avevamo diversi kit di risposta alle emergenze che contengono ciò che è necessario per rispondere a un grande afflusso di feriti e kit per operazioni traumatologiche. Questi kit sono stati distribuiti agli ospedali nelle zone di conflitto, tra cui Mariupol e Kiev. Oggi uno dei maggiori problemi è far entrare nel Paese nuove forniture. La situazione cambia velocemente. Stiamo provando a essere quanto più veloci possibile ad adattare la nostra risposta all’emergenza” Alex Wade Coordinatore dell’emergenza di MSF in Ucraina

Siamo a Kiev e in diverse città chiave, supportiamo medici di diversi ospedali e centri sanitari. Stiamo raccogliendo informazioni sul numero di persone ferite per costruire una risposta medica adeguata. La sfida più grande oggi è l’individuazione di punti di accesso alle regioni dell’Ucraina più colpite dai combattimenti. Altri nostri team sono pronti alle frontiere ma, a causa della situazione caotica, con centinaia di migliaia di persone in fuga, è difficile capire quali valichi siano i migliori per entrare nel paese. Stiamo cercando di portare attrezzature e personale, compresi i chirurghi, per supportare lo staff già sul campo”. Bérengère Guais Viceresponsabile dei programmi di emergenza MSF a Parigi

2 marzo 2022 – I nostri team sul posto raccontano che la situazione è terribile, dopo i combattimenti violenti degli ultimi giorni. Migliaia di persone continuano a fuggire dalle bombe.

Stiamo lavorando duramente per far arrivare nel paese forniture essenziali come:

1 marzo 2022 – Stiamo avviando la nostra risposta all’emergenza in Ucraina. In questa prima fase ci stiamo concentrando su:

Siamo in azione per inviare team anche in Polonia, Moldavia, Ungheria, Romania e Slovacchia per valutare e rispondere ai bisogni umanitari delle persone in fuga ai confini.

Stiamo avviando la nostra risposta all’emergenza in Ucraina. Abbiamo distribuito kit per feriti di guerra agli ospedali, fornito formazione a distanza sulla cura dei traumi e stiamo provando a inviare personale e forniture essenziali. #UkraineRussiaWarhttps://t.co/8zOIBZWjfh

— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) March 1, 2022

25 febbraio 2022 – Siamo profondamente preoccupati per le conseguenze del conflitto sulla popolazione ucraina. A causa delle recenti evoluzioni, siamo stati costretti a sospendere temporaneamente le attività regolari nel paese ma stiamo valutando come adattare il nostro intervento per far fronte all’emergenza e stiamo cercando di inviare staff in altri paesi vicini.

Con i nostri team siamo presenti nel paese dal 1999 e da anni siamo al fianco di una popolazione i cui bisogni sanitari e di assistenza continuano a crescere.

Prima dello scoppio del conflitto con la Russia, i nostri operatori erano impegnati in alcune attività regolari, dal trattamento dei pazienti con HIV a Severodonetsk, a quelli affetti da tubercolosi a Zhytomyr, nonché un progetto per migliorare l’accesso alle cure a Donetsk, dove fornivamo assistenza sanitaria alle comunità colpite dal conflitto iniziato nel 2014.  

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